Sua Maestà ha il mal di denti

by Patrizia Biancucci
Breve storia di un ciarlatano
“Nella piazza del mercato di un borgo medievale, un ciarlatano vestito in modo sontuoso si vanta di saper estrarre i denti in modo indolore. Il suo compare, fingendo riluttanza, si fa avanti. Il cavadenti simula un’estrazione e mostra a tutti un molare insanguinato. Coloro che soffrono di mal di denti si convincono presto a farsi levare i denti… e i soldi. Il rullo dei tamburi e il suono delle trombe coprono le grida dei malcapitati, così da non dissuadere altri. A volte dopo alcuni giorni si verificano pericolosi casi di sepsi. Ma il ciarlatano sarà ormai lontano”
Ripercorrere una parte della storia dell’Odontoiatria e vedere come alcuni grandi personaggi del passato hanno dovuto sopportare il mal di denti, può aiutarci ad apprezzare l’odontoiatria moderna.
Tra i Reali inglesi neppure la regina d’Inghilterra, Elisabetta I (1533 – 1603) fu risparmiata dal mal di denti. Un ospite tedesco, avendo osservato i denti neri della sovrana, riferì: “È un problema a cui gli inglesi sembrano soggetti a causa del grande consumo di zucchero”. Nel dicembre 1578 il mal di denti tormentava la regina giorno e notte, ma quando il suo medico le consigliò di farsi estrarre i denti cariati lei si rifiutò, forse per paura del dolore. Per farle coraggio John Aylmer, vescovo di Londra, si fece cavare un dente (forse cariato) al cospetto di Sua Maestà; un gesto di galanteria, dal momento che l’anziano vescovo aveva già pochi denti.
A quell’epoca la gente comune che aveva bisogno di farsi togliere un dente andava dal barbiere o addirittura dal fabbro. Ma quando più persone poterono permettersi di comprare lo zucchero i casi di mal di denti aumentarono, e di conseguenza anche la ricerca di esperti cavadenti. Così alcuni medici e chirurghi iniziarono a interessarsi della cura dei denti. Dovettero però imparare da autodidatti, poiché gli esperti custodivano gelosamente i segreti della loro arte.
Un secolo dopo il regno di Elisabetta I, in Francia salì al trono Luigi XIV, il Re Sole (1638 – 1715), che regnò per ben72 anni e 110 giorni. Per la maggior parte della sua vita fu tormentato dal mal di denti, e nel 1685 gli vennero estratti tutti i denti dell’arcata superiore sinistra. Alcuni sostengono che le infezioni dentali di cui il re soffriva abbiano contribuito all’infausta decisione che il re prese quell’anno di revocare la libertà di culto in Francia. Quel provvedimento scatenò un’ondata di brutale persecuzione contro le minoranze religiose.
Lo stile di vita fastoso di Luigi XIV influenzò la società parigina e si può dire che contribuì alla nascita dell’odontoiatria dato che avere una bella presenza e un bel sorriso era importante per riscuotere successo sia a corte che nella società. L’aumentata richiesta di denti artificiali, applicati più che altro per motivi estetici, produsse un nuovo gruppo di chirurghi: i dentisti che lavoravano per una clientela d’élite. A Parigi il dentista per eccellenza fu Pierre Fauchard (1678-1761), considerato il padre dell’odontoiatria moderna. Egli criticava i medici che lasciavano cavare i denti a ciarlatani e barbieri incompetenti, e fu il primo a definirsi dentista.
Fu il primo a far sedere i pazienti su una sedia apposita invece che sul pavimento, inventò cinque strumenti per l’estrazione dei denti e fu molto più di un cavadenti. Inventò un trapano e metodi per otturare le cavità dentarie. Imparò a fare otturazioni canalari e a fissare un dente artificiale alla radice. Le dentiere che realizzò in avorio avevano una molla per tenere in posizione la parte superiore. Fauchard fece sì che l’odontoiatria diventasse una professione vera e propria, tanto da far sentire la sua influenza anche oltreoceano.
In America, un secolo dopo Luigi XIV, George Washington (1732 – 1799) , soffriva di mal di denti. A partire dall’età di 22 anni gli venne estratto quasi un dente all’anno e quando nel 1789 divenne il primo presidente degli Stati Uniti, era praticamente sdentato! Angosciato per il suo aspetto deturpato dalla mancanza di denti e con una dentiera non si adattava bene alla bocca, tentò in tutti i modi di curare la sua immagine come presidente della nuova nazione. A quei tempi le dentiere non venivano fatte sulla base delle impronte ma si ricavavano dall’avorio, per cui era difficile farle stare in posizione. Qualcuno ha detto che lo humour inglese derivi dal fatto che i gentiluomini inglesi, che avevano lo stesso problema di George Washington, dovevano ridere a denti stretti per evitare di far vedere i denti posticci.
La leggenda secondo cui Washington avesse una dentiera di legno sembra infondata; ebbe dentiere fatte di denti umani, d’avorio e di piombo ma certamente non di legno. I suoi dentisti si procuravano i denti da alcuni profanatori di tombe. Anche i commercianti di denti spesso seguivano gli eserciti, per poi strappare i denti a morti e moribondi dopo la battaglia. Le dentiere erano comunque un lusso che pochi potevano permettersi, almeno fino alla metà del XIX secolo.
La scoperta del processo di vulcanizzazione della gomma che venne utilizzata per la placca di supporto fece sì che anche le persone comuni potessero permettersi una protesi dentaria.
Sebbene i dentisti di George Washington fossero all’avanguardia, non capivano ancora bene la causa del mal di denti, perché fin dai tempi antichi si credeva che il mal di denti fosse provocato da vermi, ipotesi che fu accettata fino a tutto il XVIII secolo.